Agosto 2016
Uno speciale sul numero di settembre di H.O.M.E Germania
L'intervista a Christian Benini, fondatore e art director di Wall&decò, sul ritorno della carta da parati e il suo potere decorativo attraverso le tappe principali del brand.
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Cambiamento a carta da parati .
Il rivestimento della parete celebra la sua rinascita: la carta da parati è tornata e sembra più giovane di prima. H.O.M.E. ha parlato con Christian Benini, fondatore e direttore creativo di Wall&decó, del grande comeback di un elemento decorativo
H.O.M.E: In origine fotografo pubblicitario, la Sua idea di fondare Wall&decó è nata per caso. Per favore, ci racconta come è successo?
C.B: Undici anni fa dovevo fare un servizio fotografico di alcune borse e mi è venuta l'idea di fare un pattern di foglie come fondale. Ho fotografato delle foglie grandi, poi le ho moltiplicate e stampate su una tela. Solo dopo ho valutato il potenziale del fondale nel mondo dell'arredo. Ho mostrato il pattern a un architetto di mia conoscenza e a lui è piaciuto così tanto che mi ha proposto di esporre nel suo punto vendita. E da li tutto è cominciato.
H.O.M.E: Come le Sue collezioni si distinguono dalla carta da parati tradizionale?
C.B: Il successo del brand è stato abbastanza immediato perché quello che oggi risulta normale, quasi banale, 11 anni fa era un'assoluta novità: non la ripetizione di pattern e forme geometriche, che sono tipici della carta da parati tradizionale, ma macro-immagini dal forte effetto materico, riproporzionate ogni volta a parete.
H.O.M.E: Percepisce la Sua collezione come una parte dell'architettura d'interni?
C.B: Fin dall'inizio non ho mai vissuto i nostri rivestimenti come semplice carta da parati ma piuttosto come veri e propri complementi d'arredo con la stessa valenza che hanno, per esempio, un divano o una console. Questo approccio si mostra non solo a livello di sviluppo grafico della collezione, ma anche a livello di destinazione d'uso. Quindi abbiamo sviluppato non solo la collezione „Contemporary Wallpaper", una carta da parati per interni in tessuto non tessuto con un strato superficiale in vinile ma anche la collezione „Out System", una carta da parati per muri esterni , e la collezione „Wet System", una carta da parati totalmente impermeabile per tutti gli ambienti umidi come il bagno.
H.O.ME: Per tanto tempo il decoro murale era fuori moda. Come si spiega il suo comeback?
C.B: Penso che il ritorno alla carta da parati sia stato fisiologico. Moda e design sono fatti di cicli – e a volte ahime anche di ricicli. Per fortuna con la carta da parati non è stato cosi: si è soprattutto recuperato il senso decorativo che la carta portava in sè, ma con supporti completamente diversi e con nuove tecniche di stampa – per esempio la stampa digitale – che hanno permesso offerte di decoro assai più ampie.
H.O.M.E: Viviamo in un tempo, nel quale l'ornamento coincide col nostro spirito del tempo?
C.B: Sicuramente le nostre case e il modo in cui ci vestiamo sono uno specchio della società presente – e più in generale dello spirito del tempo. La decorazione è nuovamente legittimata – e la carta da parati, più di altri prodotti, si inscrive in questo nuovo mondo, proprio perché la sua è una funzione puramente ornamentale e decorativa.
H.O.M.E: Lei è il direttore creativo dell'azienda. La Sua formazione da fotografo influenza anche il design della collezione? Disegna ancora anche Lei?
C.B: Si, continuo a firmare una parte della collezione. Parto sempre da un approccio fotografico, perché quella è la mia formazione e la mia passione iniziale.
H.O.M.E: Collabora con tanti creativi diversi. Come li sceglie?
C.B Mi piace collaborare con artisti e designer che siano interpreti di esperienze creative eterogenee: dal disegno a carboncino al dipinto su parete, dalla stampa su tessuto all'immagine fotografica, dalla grafica 3d all'incisione: Tutto può diventare pattern a parete, creando effetti visivi inaspettati.
H.O.M.E: Esistono dei colori, forme o pattern atemporali? C.B: Atemporali sono per me il bianco e nero. E' interessante vedere come una grafica in bianco e nero, se interpretata con i trend cromatici del momento, possa creare atmosfere completamente diverse da quelle pensate in origine. Ritengo che la forza di una carta da parati stia più nell'uso sapiente del colore che nella forma in sè.
H.O.M.E: Esistono errori che si ripetono spesso? Come si possono evitare?
C.B: C'è una tendenza abbastanza diffusa: crediamo che una parete in carta da parati sia „per sempre" – il che fa scegliere spesso soluzioni soft e „sicure", senza lasciarsi la possibilità di osare colori o fantasie più audaci che ben ci rappresentano ma che temiamo possano poi stancarci con il tempo.
H.O.M.E: Come descrive il buon gusto di oggi?
C.B: Per anni il design è stato segnato dal minimalismo, che portava in sè sempre una certa eleganza. Per certi versi era abbastanza facile avere buon gusto e non sconfinare nel cattivo gusto. Oggi invece con il ritorno del decoro il buongusto è più „precario" perché verte su un gioco di equilibri tra pieni e vuoti e tra colore e non colore. Quindi è più difficile trovare la soluzione giusta ma che, se raggiunta, porta ad un'eleganza mai scontata e banale.